2 marzo 2012 - 1 aprile 2012

Abbiamo concluso il giro del golfo del Siam in reclinata: 3120km da Saigon a Singapore. Clicca sul link www.lyingbackacrosstheworld-it.blogspot.com per vedere il dario di viaggio.

:-)

28 febbraio 2011 - Hanoi



Arrivati ad Hanoi. Bici ok. Nessun supplemento $$. A una prima occhiata sembrano integre. Domani procediamo col rimontaggio. Intanto ci siamo ambientati con cena tipica tra le vie del vecchio quartiere. Sui marciapiedi, seduti su mini sedie di plastica ci siamo anche gustati la famosa birra Bia Hoi (5 birre = 1$). Il sottofondo sonoro è fatto di un costante brusio di motori che accellerano i rallentamenti e di clackson intermittenti che prima ancora del presentarsi dell'occasione vengono comunque suonati per non perdere quel bel ritmo incalzante. Sui motorini e nelle macchine sono tutti tranquilli però. Nessun urlo, nessun nervosismo, nessuna cattiveria. Guardare il traffico di Hanoi è come guardare un documentario su quegli affascinanti banchi di pesci che si muovono all'unisono pur essendo indipendenti. Solo che qui non stiamo parlando di un unico banco. Ce ne sono infiniti, sempre nuovi, che compaiono e scompaiono, si mescolano, si diluiscono e talvolta, per la durata di un batter di ciglia, scompaiono lasciando giusto giusto un vuoto da riempire....


2 marzo 2011 - Halong Bay


Tre ore e mezzo...quattro di macchina per raggiungere una delle meraviglie del mondo.170km a est di Hanoi. Abbiamo approfondito le regole di guida vietnamite. Si supera a sinistra. Anche se la corsia non è sgombra. Basta farlo lentamente. Il traffico contrario asseconderà la manovra. Si supera anche a destra, sempre piano, ad esempio nel caso il sorpasso a sinistra lo stia già facendo un'altra macchina. Agli incroci non ci si ferma. Si rallenta e ci si immette nella direzione voluta. Ci pensano gli altri ad evitarti. Suonare sempre il clackson, altrimenti nella mischia rischi che non ti sentano.

2 marzo 2011 - Snake village

Cena allo snake village con Hung.


Portata principale: magra e lunga due metri.



Il sangue si beve diluito con vodka e il cuore va mangiato quando ancora pulsa.







La grappa di cobra alla fine.


4 marzo 2011 - Ninh Binh (93km di 93km)

Hanoi ore 06.30. Partiamo in direzione Ninh Binh sotto insistente pioggerellina alla Blade Runner. Il piano era di evitare il traffico. E invece ne abbiamo fatto parte con tanto di trombetta clackson..tanto per non essere da meno. Abbiamo seguito il flusso del traffico finchè anche per noi sono spariti semafori, incroci e stop. Con prove di equilibrismo e un occhio al GPS con le mappe di  www.asiagps.org siamo usciti da Hanoi. Siamo diventati pioggia e fango. Ci siamo ricoperti di strada che da queste parti è un macello di condizioni varie. Ci sono sempre tutti e tutti quanti nello stesso momento. Pedoni, bici, motorini, corriere, camion e pure qualche animale. In orario di fine scuola si uniscono frotte di bambini sorridenti in bici. Camion e corriere ti investono prima col suono di fortissime trombe e poi ti passano con sfiori da brivido.

Alessandro

Marco


5 marzo 2011 - Thanh Hoa (86km di 179km)

Oggi polvere. Mascherina, occhiali e crema protezione 30 sulla 50. Il sole brucia. Braccia e gambe arrostite. Lasciata la HW1 abbiamo incontrato migliaia di sorrisi e infiniti saluti che si ripetono finchè non li ricambiamo. Ad ogni paese scattano inseguimenti di bambini divertiti che ci accompagnano per un tratto. Quando ci fermiamo si riunisce intorno a noi un bel gruppetto di curiosi di diverse età. La vista delle nostre strane bici suscita sorpresa, entusiasmo e righe di punti interrogativi ed esclamativi.  Alla cattedrale di  Phen Dem siamo stati testimoni di buon auspicio a una coppia di sposi. Lungo la strada non c'è un attimo in cui non si vedano in giro tante persone. Sulla strada, nei campi e nei riflessi di infinite risaie verde smeraldo. C'è chi lavora tutto indaffarato, chi gioca, chi mangia e chi...non fa nulla (per lo più uomini...). Per quanto minuscolo e malandato possa essere un villaggio è sempre un continuo di micro negozietti stracolmi di qualsiasi cosa uno possa aver intenzione di comprare. Ogni famiglia gestisce a bordo strada una propria attività di un qualche tipo. Oggi per cena misto di carni (comprese rane e serpenti neri) e pesci. Il tutto crudo, da cuocersi al momento nell'apposita pentola inserita nel tavolo con fornello integrato (siamo stati supportati dalla gentilissima Chiowa). Domani si riparte da Thanh Hoa verso Vinh.







6 marzo 2011 - Cua Lò (129km di 308km)


Sulla strada per l'oceano.




Niente foto di oceano e chilometri di spiaggia bianchissima... Siamo arrivati al calare del sole di una giornata di foschia. Siamo nella cittadina balneare di Cua Lo'. Meta balneare per i soli vietnamiti (evitata dai turisti per la sporcizia e altri dettagli poco edificanti dice la lonely planet). Si presenta abbandonata in questo periodo. Il che aggiunge quel qualcosa in più al degrado del posto. Ma si sente l'odore dell'oceano e la fine spiaggia intravista la sera pare sia proprio bella. Mangiato al riparo di una quasi struttura in lamiera. Un "open space" con cucina, camera e sala da pranzo. Cena ottima come al solito. Si mangia proprio bene in Vietnam. La soddisfazione per i chilometri percorsi oggi si aggiunge al relax del dopo cena.

7 marzo 2011 - Ha Tinh (76km di 384km)


Pioggia e vento oggi. Ma per i vietnamiti non fa differenza. Un poncho e via, come al solito.
Marco ha brevettato un parafango con quello che offre la strada. Funziona!! Ci sporchiamo molto, ma molto meno.
Non lo si nota bene nella foto per proteggere l'idea che dobbiamo brevettare.


Il ragazzo si fa anche quattro ora al giorno in bici per andare a scuola quando fa rientro pomeridiano. Per fortuna parla inglese. Così chiacchieriamo un pò. Mi chiede di dove sono. Italy gli dico, da una città vicino Venezia. Niente. Venice non gli dice nulla. Mi chiede se ci sono squadre di calcio (che qui è seguitissimo). Gli rispondo, e lui tutto entusiasta mi dice che lo conosce l'Udinese!!! Da queste parti è davvero raro trovare chi parla inglese. Ci facciamo capire a gesti con molta fatica. Quando proprio non c'è verso...articoliamo un discorso completo in italiano facendo esempi, prendeno e indicando cose...e delle volte qualcosa si smuove. Ma molto spesso è il nulla. Totale incomprensione. Ma molte risate in compenso. C'è da dire anche che i rari che sanno un pò di inglese lo pronunciano in modo tale che proprio non si capisce. Siamo arrivati al foglietto e alla penna per risolvere certe situazioni.


Quando ha visto la macchina fotografica, la signora ha voluto farsi immortalare a tutti i costi.


P.S.: sto scrivendo con penso siano due gecki che mi fissano...uno bianco e uno marrone.

8 marzo 2011 - Ba Don (109km di 493km)

Ancora pioggia. Così tanta che abbiamo esitato a partire. Poi ci siamo mossi e fortunatmente dopo poco la pioggia è diminuita.

In questo tratto di percorso si fanno insistenti le richieste di denaro. Sempre col sorriso però...
Questi bambini attendono in cima ad una salita. Ti corrono incontro e ti spingono per aiutarti. Dopodichè  ti accerchiano e attendono giusta ricompensa.





Questo è "l'internet point" nella Nha Nghi dove abbiamo passato la notte. Il bambino sta facendo i compiti, devo fare veloce.


Per il resto continuano gli inseguimenti.

9 marzo 2011 - Dong Ha (148km di 641km)


Su e giù lungo il sentiero di Ho Chi Minh abbiamo oltrepassato il 17o parallelo e la "dmz zone" che separava il Vietnam del nord da quello del sud. Abbiamo attraversato le zone teatro delle più feroci battaglie. I terreni in cui ancora stenta a ricrescere la vegetazione e i paesaggi lunari delle zone più martoriate non li abbiamo visti dalla strada. Ci vuole una guida per poterli raggiungere. Abbiamo però visto eloquenti cartelli che segnalano il pericolo dovuto alla presenza di ordigni inesplosi.



Dalla strada si intravedono nella boscaglia abitazioni essenziali più o meno approssimative. La gente cerca di vendere quello che può.



Col sali scendi i chilometri oggi sono più lunghi. Cala la sera quando siamo ancora in strada.

Lo scatto dell'ultima ora...



...e succede cosí che arriviamo un pò lunghi...


10 marzo 2011 - Huè (78km di 717km)

Appena partiti siamo alla ricerca di qualcosa da mangiare per il viaggio.



Sulla strada per Huè, colto da morsi di fame attingo alle riserve altrui lasciate incustodite...



Valutiamo altre strade possibili.


La nostra nuova compagna di viaggio.



Poco prima di giungere a Huè sui lati della strada è un susseguirsi di monumenti e cimiteri militari. Tra la vegetazione si scorgono chiazze di terra nuda di un bianco spettrale del tutto fuori luogo. Sembrano fantasmi del passato che non se ne vogliono andare.
Abbiamo svoltato in una stradina tra le risaie che ci ha portato a varcare le mura dell'antica cittadella attraverso la porta a nord.



Ci siamo lasciati alle spalle la città proibita e abbiamo attraversato il ponte sul fiume profumato. Di nuvo nel traffico di un città che è la terza del Vietnam per grandezza. Ci muoviamo bene negli incroci. Abbiamo imparato a fidarci sapendo che chi sta dietro o di lato bada a chi gli sta davanti.

Una cosa ci è sembrata strana. Dopo sei giorni e 717km rivediamo degli occidentali e ingiro per il centro sentiamo parlare inglese e francese.

Per la cena si va nel locale con più "resti" sul pavimento. E' il segno che ci va molta gente e che quindi si mangia bene!!!

11 marzo 2011 - Da Nang (118km di 835km)

E' il giorno dell' Hai Van Pass. Qualche scorcio di panorama prima di essere avvolti nelle nuvole.


 In cima.

E poi giù in picchiata verso Da Nang.

Le prime feste all'arrivo...



Oltre la catena montuosa finalmente sole splendente, cielo azzurro, caldo bollente e la notte rischiarata da stelle e luna!!!



Da Nang dà l'impressione di essere una città completamente diversa da quelle viste finora. E' pulita e luccicante. Sa di nuovo. Ci sono chilometri di spiaggia curata (compresa la famosa China Beach). Una passeggiata lungo mare lunghissimissima. Ristoranti sulla spiaggia. Già molto turistica è in procinto di diventarlo ancora di più visti i chilometri di cantieri dei residence in costruzione sulla spiaggia.

Evitiamo i sontuosi ristoranti e ci infiliamo in un locale tradizionale, di quelli con le bacchette consumate di cui non possiamo fare più a meno.

Cena flambè e Da Nang by night.